venerdì 27 maggio 2016

Ancora caos nell’Istruzione: borse di studio e prove invalsi

“Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.”
(Quaderni del carcere, Gramsci Antonio)

Lo sforzo, la noia e anche la sofferenza. Beh sì, così scriveva Antonio Gramsci nei suoi Quaderni del carcere. E ahimè (nonostante siano parole forti) gli studenti lo sanno, è vero che lo studio dev’essere anche un gioco per certi versi, come diceva Platone, ma è soprattutto impegno, sudore e fatica. Se a questo aggiungiamo una società civile fatta di disuguaglianze, la questione si intrica ulteriormente. E se alle disuguaglianze si somma uno Stato che invece di livellare,  smussare e ammortizzare le diversità economiche va ulteriormente ad inasprire queste non adempiendo ai propri compiti? Ecco, è proprio quello che si è verificato da noi, in Puglia, nel corrente anno accademico.
Graduatorie alla mano per il bando Benefici e Servizi Adisu 2015-2016, ma i soldi ancora non si vedono. Il tutto ovviamente a discapito degli studenti risultati idonei al bando, che rischiano di impelagarsi realmente in un disagio economico ostativo nei confronti del loro percorso di studi accademico.
Dunque alla già nota inadeguatezza e disorganizzazione delle sedi universitarie locali si aggiunge un frontale attacco al welfare, che altro non fa se non accrescere le divergenze economiche, favorendo sempre più una formazione di classe in opposizione a quello che chiamiamo “diritto allo studio”.
Nonostante ciò, in soccorso dei poveri studenti risultati idonei è fortunatamente intervenuta la Regione Puglia, il cui Presidente, Michele Emiliano, ha rassicurato tutti che le borse di studio saranno erogate entro il 30 Giugno.
Ma non è finita qui, perché di fronte all’incapacità del Governo di adempiere ai propri doveri nei confronti degli studenti pugliesi, si calca la mano su quello che appare uno dei cardini della cosiddetta Buona Scuola (che come si è constatato in passato di buono ha ben poco), ovvero le fatidiche prove invalsi. Non a caso proprio nel mese di Maggio questi quizzoni nozionistici sono stati vomitati sugli studenti italiani di scuole elementari e superiori con la solita pretesa di catalogare gli allievi non sulla base delle loro competenze e conoscenze, ma puramente su nozioni che ben poco danno effettivamente al bagaglio conoscitivo dei nostri ragazzi. Il tutto indubbiamente non a costo zero.

Insomma la scuola e lo studio sono sforzo e anche noia e, leggendo tra le righe, sofferenza, ma, come asseriva Gramsci, è un impegno finalizzato all’abbattimento delle barriere di ogni tipo, un impegno che uno studente deve sopportare non solo per sé stesso, ma anche, in un’ottica più ampia, per tutta la società civile, ormai continuamente vessata da questa interminabile guerriglia al welfare. E uno Stato non può e non deve permettersi di depauperare indirettamente il patrimonio conoscitivo dei suoi allievi, ma anzi dovrebbe favorirne e incentivarne la preparazione affinché questi non vengano lasciati soli in questo sforzo laborioso e impegnativo, ma sicuramente necessario e indispensabile al Paese.

venerdì 6 maggio 2016

L'estate è alle porte ma della programmazione neanche l'ombra

La “programmazione”, in tutte le sue coniugazioni o sfumature, non è mai stata un punto forte dell’Amministrazione Spina.
E’ per questo, probabilmente, che nel corso di questi anni troppo spesso ci si è ritrovati a far fronte a debiti fuori bilancio ingenerati da situazioni di “somma urgenza”, imposti dalla necessità di risolvere gravi problematiche che, al contrario, sarebbe stato meglio prevenire sin da subito (si pensi agli interventi sulla processionaria, ai rattoppi del manto stradale in alcune zone del paese, ecc.).
E così, mentre Molfetta annuncia in pompa magna i primi nomi altisonanti di un cartellone estivo da far rabbrividire persino il capoluogo regionale, la nostra Bisceglie, ahimè come al solito, rimane silente.
Dovremmo forse ridurci per l’ennesimo anno a vedere annunciate iniziative o concerti che in realtà poi non si terranno.
Dovremmo forse ridurci ancora una volta ad annunciare il cartellone estivo a luglio, magari infarcendolo di sagre e festicciole di breve respiro?
Speriamo davvero di no.
I vantaggi derivanti dall’annunciare con largo anticipo gli eventi estivi sono evidenti: qualsiasi turista che trovandosi a prenotare le proprie vacanze estive nei mesi di aprile/maggio, dovesse imbattersi in un festival o nell’annuncio di un concerto o di un evento di grido a Bisceglie, potrebbe, anche solo per questo motivo, decidere di trascorrere le sue vacanze estive nella nostra città, scoprendone le sue bellezze.

Ed allora si parta subito con la programmazione estiva, con nomi all’altezza della storia culturale che ha sempre contraddistinto la nostra città, magari delocalizzando gli eventi in tutta la città, senza esclusione di alcun quartiere, in maniera tale da rilanciare l’economia del paese.